Ancora sul precariato nella Pubblica Amministrazione.
La Corte di Giustizia ha chiarito che i lavoratori precari alle dipendenze della PA non devono fornire la difficile prova del danno da precariato.
La Corte ha ritenuto infatti che qualora la norma nazionale, l’art. 36 del T.U del pubblico impiego, preveda soltanto il diritto, per il lavoratore interessato, di ottenere il risarcimento del danno che egli reputi di aver sofferto a causa di ciò, restando esclusa qualsiasi trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, detto pregiudizio è certamente in re ipsa tanto è vero che non va dedotto né provato.
Diversamente, la sola sanzione offerta dal legislatore nazionale non avrebbe il noto carattere proporzionato, effettivo e dissuasivo che la Corte di Giustizia ha sempre ritenuto indispensabile per combattere l’abuso dei contratti di lavoro illegittimi.
Leggi l’ordinanza della Corte di Giustizia
Leggi l’articolo del Sole24ore “Precari PA, la Corte UE censura le norme italiane”