La Commissione Europea ha recentemente trasmesso alla Corte di Giustizia le proprie osservazioni sulla questione rimessa dal Giudice del Lavoro di Napoli in tema di precariato scolastico, ovvero sulla incompatibilità con la direttiva dell’Unione (99/70) della norma italiana che consente una successione di contratti a tempo determinato, senza soluzione di continuità, per un numero indeterminato di volte, anche per soddisfare stabili esigenze di organico.
La Commissione Europea, in sintonia con molti Tribunali, ha dichiarato che il sistema italiano non è compatibile con i principi della direttiva poiché non impedisce, anzi ammette, l’abuso dei contratti flessibili.
La questione è dunque ancora aperta; non resta che attendere la pronuncia della Corte di Giustizia che – sempre in tema di reclutamento del personale scolastico – è stata interpellata anche dalla Corte Costituzionale (con ordinanza di luglio 2013) in merito alla incompatibilità della norma italiana che ammette l’assunzione a tempo determinato per il conferimento di supplenze annuali “in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale docente di ruolo” ma che, non richiedendo l’indicazione nel contratto di tempi certi per l’espletamento del concorso, di fatto comporto un abuso dei contratti a termine senza neppure prevedere – in caso di contestazione – il diritto al risarcimento del danno.
Condividi!